La Gattinara di oggi nasce a metà Duecento nel quadro di un territorio che fin dall’età romana vede fasi intense di occupazione. Nel 1242, per irrobustire ulteriormente il presidio di questa fascia territoriale, il comune di Vercelli stabilisce di fondare un borgofranco – cioè un insediamento di nuova fondazione, privo di gravami feudali e dipendente direttamente dall’autorità comunale.
Una passeggiata nel centro storico per ammirare i palazzi, le scenografiche ville e le chiese principali con i loro tesori artistici.
la pianura e le colline che circondano la Città sono ricche di interessanti resti di fortificazioni che testimoniano la sua storia secolare.
a piedi o in mountain bike tra vigneti, cantine e degustazioni, la Città offre una serie di splendidi itinerari a contatto con la natura e lo stile di vita di una volta.
il tratto di fiume Sesia, che abbraccia l’abitato della Città, offre un panoramico e gradevole percorso per gli amanti della mountain bike o del trekking, adatto all’osservazione della conformazione e delle specificità ambientali di questo territorio.
La massiccia Torre delle Castelle, risalente all’XI secolo e circondata da mura più tarde, è la parte più evidente di un importante complesso fortificato medievale che muniva in origine le sommità di questa collina e di quella accanto, entrambe oggi occupate da pregiati vigneti.
Risalgono al XII-XIII secolo le prime attestazioni scritte di tale sistema fortificato, costituito pertanto da due recinti in muratura (le Castelle, appunto), occupati da costruzioni tra le quali svetta la torre, mentre sul pianoro compreso tra le due fortificazioni sorgeva la chiesa di S. Giovanni alle Castelle.
Verso il 1525 lavori di ristrutturazione interessano la chiesetta, che, ulteriormente restaurata nel XVIII secolo, viene malauguratamente distrutta nel 1950 per lasciar posto all’attuale cappella della Madonna della Neve, edificata a cura della Sezione Alpini di Gattinara.
Notevole è la vista che si gode dai belvedere panoramici adiacenti, tanto verso la piana Vercellese e il vicino Novarese, quanto verso il Biellese, le colline e i primi contrafforti alpini.
Sul culmine di una delle più alte colline a nord di Gattinara, a 540 m. s. l. m., sono situati i ruderi del castello di S. Lorenzo, costruito nel 1187 dal Comune di Vercelli a guardia delle bocche della Valsesia. Le sue mura includono l’antica cappella di S. Lorenzo – definita “pieve” in un documento dell’882 – tradizionalmente ritenuta sede della sepoltura del Vescovo vercellese S. Filosofo, il quale, secondo una leggenda, si sarebbe rifugiato sul monte per scampare alle persecuzioni dei Longobardi.
A partire dal XVI-XVII secolo inizia l’abbandono che lo porta alla situazione attuale. Affascinante è il panorama che si può godere da S. Lorenzo, come pure interessanti sono i ruderi della fortificazione. Resta intatto ancora il grande portone d’ingresso, e all’interno delle mura perimetrali si scorgono i resti del mastio centrale e della chiesa di S. Lorenzo.
È la “Chiesa” per antonomasia dei gattinaresi, in cui, almeno sino all’istituzione della parrocchia di San Bernardo, segnava i momenti importanti della loro vita: battesimi, matrimoni, ultimi saluti.
Sorta nel V secolo all’incrocio tra la Via Vercellese e la Via Biellese, venne abbandonata all’epoca delle invasioni barbariche per risorgere in epoca carolingia (IX secolo) ed ereditare la dignità plebana della Pieve di San Lorenzo al Monte.
Verso il 1470 l’edificio romanico a tre navate fu abbattuto, e ricostruita una chiesa in forme tardo gotiche su quattro navate, di cui restano oggi la facciata e la base del campanile.
Nel 1881 la Chiesa gotica venne abbattuta per costruire l’attuale tempio neoclassico, ma fortunatamente e fortunosamente, vennero salvate la facciata e parte del campanile.
La cupola fu tra le prime costruzioni italiane in laterizio armato con rivestimento esterno in “Eternit” effettuato nel 1908. È recente la sostituzione di tale copertura con lastre in “Rheinzink” una lega di rame, zinco e titanio.